Tutti contro tutti: la sfida dei candidati in Europa

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Di Stefania De Michele
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Programmi a confronto in occasione del dibattito di Maastricht.

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A reti europee unificate: nel villaggio globale che si prepara alle elezioni, le differenti piattaforme programmatiche - socialisti, popolari, nazionalisti, centristi, verdi - si sono confrontate nel dibattito di Maastricht, trasmesso in diretta in tutta l'Unione Europea. E originario di Maastricht è Frans Timmermans su cui puntano i Socialisti Europei.

**La ricetta di Timmermans per i Socialisti Europei.

"Propongo il dialogo sullo scontro, propongo l'uguaglianza sulla discriminazione, propongo un futuro sostenibile su un'economia dei combustibili fossili e - dice Timmermans - propongo di farlo insieme e di non dare spazio ai nazionalisti".

Secondo Verhofstadt "al centro è meglio".

Guarda invece al centro l'Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l'Europa del belga Guy Verhofstadt, dal 2009 a capo del gruppo ALDE.

Secondo Verhofstadt, "abbiamo bisogno di una nuova forza in Europa e in questo dibattito politico: una forza centrista e filoeuropea, un po' lontana dai vecchi partiti - socialisti e popolari. Questa è la cosa cruciale da fare: una nuova Europa in un mondo nuovo".

I Conservatori di Zahradil: più istanze nazionali.

Forza di centrodestra ed euroscettica è l'Alleanza dei Conservatori e Riformisti in Europa, che chiede più attenzione nei confronti delle istanze nazionali. Lo sottolinea il suo leader, Jan Zahradil: "Quello che vorrei vedere - dichiara - è un nuovo equilibrio tra nazionale ed europeo, in modo da poter trovare insieme buone soluzioni per il futuro. Questa è quella che io chiamo Europa flessibile, questa è, a mio avviso, l'unica via d'uscita dall'attuale situazione di stallo".

Verdi Europei: "Non c'è ecologia senza giustizia sociale".

Per i Verdi la via d'uscita dallo stallo risiede altrove. Il candidato Bas Eickhout sostiene che sia necessario "ripensare l'Europa in relazione alle nuove sfide ambientali, che non possono essere disgiunte dalle battaglie di equità sociale".

"L'azione sul cambiamento climatico deve andare di pari passo con la giustizia sociale e - aggiunge Eickhout- questa è esattamente la nuova Europa per la quale stiamo lottando, un'Europa verde e sociale. Crediamo nella cooperazione europea, crediamo nel rafforzamento della democrazia europea, ma vogliamo vedere un'Europa socialmente giusta e verde".

La Sinistra Europea contro gli "interessi di Palazzo".

La sfida al Palazzo, inteso come sistema di interessi che mai corrisponde alle necessità dei cittadini, è invece lanciata dalla Sinistra Europea di Violetta Tomic, che dice: "I politici di Bruxelles hanno sempre più volte messo l'interesse delle banche e delle imprese di fronte agli interessi del popolo. E io non sono dentro il sistema di Bruxelles, come lo sono invece tutti questi signori qui presenti".

Gli assenti al dibattito di Maastricht.

Convitato di pietra del dibattito di Maastricht è Manfred Weber, candidato dei Popolari, che ha declinato l'invito per partecipare ad alcuni incontri nella sua roccaforte bavarese.

Invitato, ma evidentemente impossibilitato a partecipare, Oriol Junqueras, leader indipendentista di Esquerra Republicana, fresca vincitrice delle elezioni in Catalogna: Junqueras è in regime di detenzione e attende gli sviluppi del voto in Spagna.

La sfida è in ogni caso aperta.

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