Gli investiori sembrano non preoccuparsi per l'eventuale multa da parte della Federal Trade Commission americana per il caso Cambridge Analytica
La possibilità che Facebook possa pagare una multa di 5 miliardi di dollari per il caso Cambridge Analyitica non preoccupa gli investitori. Il giorno in cui è stata diffusa la notizia il titolo del social network, a Wall Street, ha chiuso in rialzo. Si pensa, cioè, che l'eventuale sanzione della Federal Trade Commission americana, essendo una tantum, non avrà ripercussoni sul lungo periodo. La società ha già accantonato 3 miliardi e 600 milioni di dollari per far fronte alla multa contro la quale potrebbe anche fare ricorso.
Tutto farebbe pensare che si tratti di un "incidente di percorso" ma la giornalista dell'Associated Press Barbara Ortutay, esperta di tecnologia, non la pensa così:
"La Federal Trade Commission potrebbe anche decidere di porre nuove restrizioni su come Facebook raccoglie i dati degli utenti per targettizzare le pubblicità" ci dice "Quindi quella degli investitori è una visione un po' miope".
La vicenda dei dati di 87 milioni di utenti rubati senza il loro consenso dalla società britannica durante la campagna presidenziale del 2016 negli Stati Uniti, ha aperto un dibattito in tutto il mondo sull'utilizzo dei social network. Facebook è accusato di violazione della privacy.
"Quello che gli utenti devono sapere è che Facebook è un business e che se non può fare profitti in un modo, cercherà di farli in un altro" ha detto sempre Barbara Ortutay "Bisogna ricordarlo quando si condividono informazioni sui social e bisogna chiedersi anche come quelle informazioni potranno essere usate".
L'inchiesta della commissione governativa statunitense non è ancora conclusa ma "l'accantonamento preventivo" ha impattato in modo negativo sulla trimestrale presentata nei giorni scorsi. Facebook ha incrementato i ricavi del 26% grazie alla crescita di Instagram e della spesa pubblicitaria degli investitori ma il guadagno netto è crollato del 51% rispetto ai conti del 2018.