Sri Lanka, allerta partita da Intelligence indiana: a parlare, un detenuto

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Di Euronews
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Sarebbe stato un sospetto jihadista indiano a confessare, durante un interrogatorio, il progetto di un attentato ritorsivo per gli attacchi contro i musulmani in Nuova Zelanda

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È salito a 359 il numero delle vittime negli attentati in Sri Lanka: la conta è in aggiornamento continuo e Colombo una città in lutto, oltre che in Stato d'emergenza. Intanto le forze di sicurezza, costrette a lavorare sotto un'enorme pressione polemica per aver ignorato una precisa allerta da parte delle agenzie di Intelligence internazionale, continuano a cercare di dipanare la matassa dei collegamenti tra l'Ntj, il gruppuscolo islamista locale che avrebbe condotto gli attentati, e la rete internazionale dello Stato Islamico, che ieri ha rivendicato l'attacco con una nota sull'agenzia del gruppo, Amaq news, nella quale descrivevano l'esatta dislocazione di ogni attentatore.

Secondo la Cnn - a rivelare le informazioni poi trasmesse allo Sri Lanka - sarebbe stata l'intelligence indiana, dopo l'interrogatorio di un detenuto sospettato di far parte di una cellula jihadista locale, che avrebbe rivelato l'intenzione di colpire in rappresaglia agli attentati condotti a Christ Church.

"Sapevamo che c'erano collegamenti con l'estero - ha dichiarato il premier Ranil Wickremesinghe - e che ciò non poteva essere fatto solo a livello locale". Il presidente Maithripala Sirisena, che ha visitato le diverse chiese attaccate oltre alle famiglie di alcune delle vittime, intanto, ha assicurato che i responsabili verranno puniti e chiesto la testa del ministro della difesa e del capo della polizia.

Rappresaglia per Christchurch

Il governo neozelandese non era a conoscenza di alcuna informazione di intelligence sul fatto che la strage dello Sri Lanka sia stata pianificata come rappresaglia alla carneficina nelle moschee di Christchurch il 15 marzo scorso; lo riporta il New York Times citando la premier neozelandese Jacinda Ardern, che replica indirettamente alla tesi sostenuta dalle autorità singalesi. L'Fbi collabora alle indgini per quello che è il più grave attentato islamista dopo l'11 settembre.

Sventati altri attacchi

Intanto dopo le forze di polizia continuano, in Sri Lanka, a sventare altri attacchi. Stamattina è stato fatto brillare uno scooter pieno di esplosivo parcheggiato vicino un cinema di Colombo.

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