The brief from Brussels

The brief from Brussels
Di Alberto De Filippis
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button

Le notizie della giornata dalla capitale d'Europa

PUBBLICITÀ

Lavoratori delocalizzati, il patto europeo sulla mobilità ed una guerra sulle tariffe che rischia davvero di finire a sportellate. Camionisti dell'Europa dell'est hanno dimostrato contro il patto che potrebbe dare uguali salari a tutti gli autisti dell'Unione Europea.

Fra le pratiche criticate da quelli contrari alla nuova legge, l'obbligo degli autisti di ritornare ogni mese in patria per sfruttare le pause di riposo. Un camionista belga spiega il timore dei suoi colleghi dell'europa occidentale: "Un autista belga è costoso e quindi le aziende qui in Belgio si affidano a polacchi, cechi o rumeni perché sono meno cari e li fanno lavorare qui in Belgio con un contratto dell'Europa dell'est. Ecco il problema".

Lo scontro si è spostato al parlamento europeo con una maggioranza dei deputati dell'europa orientale che ritengono che non si tratti di diritti dei lavoratori, ma di dominare il mercato comunitario.

Dominique Riquet- Francia, ALDE: "I lavoratori dell'europa dell'est", dice questo deputato francese, "hanno condizioni di lavoro, riposi e salari, ovviamente molto più bassi che un conduttore occidentale. Quindi la loro competitività è più grande e si sono imposessati del mercato europeo e internaionale dei trasporti".

Risponde un deputato bulgaro.

Peter Kouroumbashev- S&D: "Mi dica quando mai un autista francese accetterà mai un salario greco o bulgaro", rilancia un deputato di Sofia. È solo una finta questa dei diritti dei lavoratori. Si tratta piuttosto di una lotta a chi è più capitalista. Accusiamo i cinesi di fare lo stesso con l'Unione europea e poi vediamo come si comportano i paesi dell'europa occidentale con quelli dell'europa centrale e orientale".

Una montagna di emendamenti non sembra essere riuscita a fermare il voto, ma i deputati contrari si augurano invece che il voto slitti alla prossima legislatura. O magari mai.

Ed ecco alcune delle notizie più importanti della giornata:

Tensione fra il governo tedesco e la commissione europea sulla legislazione sui pesticidi. Questi rappresentanto un rischio per le acque sorgive perché penetrano nel terreno. La Germania è infatti sotto pressione europea data l'alta densità di nitrato nelle acque sorgive e deve mettersi in regola. Negoziati fra il ministro dell'agricoltura e dell'ambiente sono in corso a Berlino.

I mercati non valutano appieno i costi di una brexit dura, senza accordo. A dirlo lo spagnolo Luis de Guindos secondo nella scala gerarchica della banca centrale europea, Un errore di valutaione che potrebbe costare carissimo all'indomani del divorzio e che potrebbe trascinare al ribasso l'intera economia europea. Senza dimenticare, ha aggiunto il vicepresidente della BCE, che questa è comunque una pessima notizia per l'Unione Europea.

Il numero dei suicidi all'interno delle prigioni francesi è fra i più alti d'Europa secondo il Consiglio d'Europa. Nel 2017 la percentuale di detenuti ha superato il 12,6% del totale seguito da Austria e Germania. Fra i virtuosi di questa triste statistica invece paesi come Grecia, lussemburgo ed Islanda che hanno registrato zero suicidi. Maglia nera alla Francia anche per quello che riguarda la densità della popolazione carceraria una delle più alte d'Europa.

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Sondaggio Ipsos per Euronews: aiuti all'Ucraina, a favore il 70 per cento degli europei

Il destino dell'Europa è intrecciato a quello dell'Ucraina, dice la leader dei liberali dell'Ue

I Paesi dell'Ue siglano un accordo duro sul grano ucraino: possibili tariffe doganali