Brexit, né soft, né hard. Il parlamento britannico in stallo
Il parlamento britannico boccia tutte le alternative al piano May per la Brexit. Niente maggioranza sulle due opzioni di Brexit morbida, unione doganale e mercato unico flessibile. Nulla di fatto anche per l'ipotesi di un secondo referendum e per una cancellazione della Brexit con revoca dell'articolo 50.
Stephen Barclay, ministro britannico per la Brexit, confida che si possa trovare ancora una maggioranza in grado di evitare al Regno Unito l'uscita 'no deal'.
"L'unica opzione - dice Barclay - è trovare una via che permetta al Paese di uscire dall'Unione Europea con un accordo. Il governo continua a credere che il modo migliore di agire è quello di farlo non appena possibile. Se l'Assemblea lavora per raggiungere un'intesa questa settimana, è ancora possibile evitare le elezioni europee di maggio".
Mancano 11 giorni alla scadenza: il 12 aprile scatterà infatti la Brexit , anche senza accordo. Il leader dell'opposizione suggerisce la strada da percorrere.
Dichiara Jeremy Corbyn: "Se può andare bene che il Primo Ministro abbia tre possibilità sul suo accordo, allora suggerisco che l'Assemblea possa riconsiderare le opzioni che abbiamo davanti a noi oggi in un dibattito in Aula mercoledì".
Sul fronte Tories, Nick Boles - sostenitore della mozione sul mercato unico - annuncia le sua fuoriuscita dal partito che non ha saputo perseguire il compromesso. L'Aula applaude, ma il Parlamento è in un vicolo cieco: può ora stringersi attorno al pluribocciato accordo May o dare un'altra chance alle mozioni alternative più popolari, seppure bocciate.