Svolta in Slovacchia, Caputova presidente

Svolta in Slovacchia, Caputova presidente
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Di Gioia Salvatori
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Ambientalista, liberale, impegnata per le minoranze, Zuzana Caputova batte al ballottaggio il commissario europeo Maros Sefcovic. Rotto l'asse di Visegrad.

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La chiamano la Erin Brockovich della Slovacchia: impegnata per 14 anni nella lotta, poi vinta, contro una discarica abusiva, poi per i diritti degli omosessuali e dei migranti, Zuzana Caputova è diventata presidente della Slovacchia vincendo le elezioni con il 58% dei voti.

È la prima donna capo di Stato del Paese. Ha sconfitto, al ballottaggio, Maros Sefcovic, commissario europeo all'energia, socialista, politico di lungo corso a Bruxelles, staccandolo di 16 punti.

Eletta ha ringraziato in cinque lingue e ha detto di essere felice "non solo per il risultato ma principalmente perché abbiamo dimostrato che si può evitare il populismo, si può dire la verità e coinvolgere la gente senza un linguaggio aggressivo", ha detto.

Avvocato, 45 anni, ex vicepresidente del piccolo partito non governativo 'Slovacchia progressista', Caputova ha fatto irruzione nel 2017 sulla scena politica del Paese raggiungendo grande notorietà dopo l'omicidio del giornalista Jan Kuciak, esponendosi contro mafia e corruzione, rappresentando il desiderio di giustizia di parte del Paese.

La sua elezione rappresenta una svolta storica portando la Slovacchia fuori dal gruppo degli euroscettici di Visegrad.

In Slovacchia l'elezione diretta del presidente è stata introdotta nel 1999.

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