La Brexit costerà alla Ue 40 miliardi l'anno, rivela uno studio

La Brexit costerà alla Ue 40 miliardi l'anno, rivela uno studio
Diritti d'autore L'opera d'arte "Yet Another Fine Mess You've Got Us Into" di Guy Morris all'esposizione 'Take Back Control' di Londra. 14 marzo 2019. REUTERS/Hannah McKay
Diritti d'autore L'opera d'arte "Yet Another Fine Mess You've Got Us Into" di Guy Morris all'esposizione 'Take Back Control' di Londra. 14 marzo 2019. REUTERS/Hannah McKay
Di Maria Irene Giuntella
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Salato il conto per l'Europa in caso di Brexit dura. Solo la Cina e gli Stati Uniti trarranno benefici. Costerebbe all’Italia ben 4 miliardi di euro all’anno. La Lombardia avrà una perdita significativa: 800 milioni di euro all’anno.

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L’incertezza sulla Brexit regna sovrana ma è sicuro che, comunque vada, sarà una perdita per tutti.

Una Brexit dura costerà ai cittadini europei 40 miliardi di euro all’anno. Solo la Cina e gli Stati Uniti trarranno benefici dalla Brexit. Le nuove tariffe che entreranno in vigore, abbandonando il mercato unico europeo, per il commercio di beni e servizi saranno molto alte.

È quanto riporta un’analisi del think tank tedesco Bertelsmann Stiftung sull’impatto della Brexit sui redditi europei.

Se il Regno Unito potrebbe affrontare la più grande perdita economica, 57 miliardi di euro all’anno, 900 pro capite, Paesi fortemente esportatori come la Germiania e la Francia perderebbero rispettivamente 10 e 8 miliardi all’anno. Mentre la Brexit costerebbe all’Italia ben 4 miliardi di euro all’anno. La Lombardia avrà una perdita significativa: 800 milioni di euro all’anno.

“Le regioni più colpite sono in genere quelle caratterizzate da una forte industria, come l’industria automobilistica in paesi come la Germania, alcune zone della Spagna e l’Italia. A farne le spese nel commercio con il Regno Unito saranno anche i servizi finanziari e IT. In generale riteniamo che le zone più produttive (ad esempio poli scandinavi) pagheranno il prezzo più elevato” ha spiegato a Euronews l’economista Dominic Ponattu di Bertelsmann Stiftung, coautore della ricerca insieme a Giordano Mion dell’Università di Sussex.

Nel Regno Unito, la regione di Londra, che resta la più colpita, da sola potrebbe registrare una perdita di 5 miliardi di euro all’anno, seguita solo da Berkshire e Surrey.

In generale secondo l’analisi: “Le zone maggiormente colpite in termini assoluti sono le regioni del Sud del Regno Unito( Kent, Londra, e Essex) più sono vicine al continente più sarà forte l’impatto di una Brexit senza accordo”, ha spiegato Ponattu.

Le regioni piccole e produttive saranno dunque quelle che soffriranno di più una Brexit dura.

L’Irlanda sempre al centro dei negoziati tra Regno Unito e Ue per i confini doganali, soffrirà sicuramente senza un accordo: il welfare registrerà una perdita di 3.5 miliardi di euro all’anno. Mentre in Germania saranno Dusseldorf (650 milioni di euro) e Colonia (560 milioni di euro) a farne le spese maggiori.

Danni ridotti in caso di Brexit "morbida"

Una Brexit "morbida" rimane lo scenario più auspicabile: in questo caso il calo delle entrate si ridurrebbe per l’Ue a 22 miliardi di euro.

“La Brexit potrebbe seriamente danneggiare le fondamenta della principale aerea economica al mondo. Londra e Bruxelles devono far di tutto per raggiungere un accordo” ha affermato Aart de Geus, presidente di Bertelsmann Stiftung.

Intanto fuori dall’Europa c’è chi si prepara a brindare all’uscita del Regno Unito dall’Ue: nel caso di una Brexi dura, gli Stati Uniti potranno contare su una crescita delle entrate di 13 miliardi di euro all’anno, la Cina di 5 miliardi di euro all’anno. Anche la Russia registrerà un lieve aumento di 260 milioni all’anno.

La Brexit, dura o morbida che sia, secondo l’analisi, affliggerà i principali settori e fonti di crescita e competizione, causando danni all’economia europea. Ciò che è certo, quindi, è che la Brexit frenerà qualunque potenziale crescita sia nel Regno Unito che in Europa.

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