Brexit, Barnier: "Attendiamo la richiesta della May"

Brexit, Barnier: "Attendiamo la richiesta della May"
Diritti d'autore REUTERS/Yves Herman
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Di Luca Colantoni
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Brexit, il tempo è quasi scaduto. La premier inglese Theresa May parteciperà il 21 e 22 marzo proossimi al Consiglio europeo a Bruxelles, durante il quale potrebbe chiedere un rinvio del "divorzio" del Regno Unito dalla UE.

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Per la Brexit il Consiglio europeo potrebbe riunirsi anche la prossima settimana, se gli appuntamenti del 21 e 22 marzo della premier britannica Theresa May a Bruxelles andassero male. Lo ha ventilato il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker. Difficile intanto pensare ad un rinvio del "divorzio" . A che servirebbe? Risponde il capo negoziatore dell'Unione....

MICHEL BARNIER, CAPO DEI NEGOZIATORI UE PER LA BREXIT

"Stiamo aspettando di scoprire cosa chiederà la signora May, se si tratta di una lunga proroga, di una breve estensione, e soprattutto del perché lo chiederà. Poi ci saranno le risposte dei leader europei, ci sono diverse formule, come ben sapete, i leader europei giudicheranno la risposta che dovranno dare in base alla richiesta specifica fatta dalla signora May e le giustificazioni di questa estensione e di questo periodo di incertezza".

I leader europei scalpitano. Il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk ha già fatto sapere che per una estensione dell'Articolo 50 serve il voto unanime di tutti i 27 dell'Unione. Sponda Germania, Angela Merkel tende la mano a Theresa May. La Cancelliera, tra le altre cose, ha comunque ribadito di puntare a rapporti stretti con Londra anche dopo la Brexit, perché "la cooperazione in materia di sicurezza e lotta al terrorismo deve continuare".

ANGELA MERKEL CANCELLIERA TEDESCA "Combatterò fino all'ultimo minuto del 29 marzo per un'uscita ordinata, non abbiamo molto tempo per questo, soltanto pochi giorni ed è per questo che non so ancora dire quale sarà la mia decisione di giovedi perché tutto dipende da ciò che Therese May proporrà".

Altri membri dell'Unione europea pensano invece che un prolungamento non sia un atto dovuto che verrà concesso in automatico. A sottolinearlo la Francia in una nota dell'Eliseo.

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