Maratona "benefica" a -67 gradi

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Di Cristiano Tassinari
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Davvero un'avventura estrema, quella dell'atleta moldavo Dmitry Voloshin: per raccogliere fondi per le cure ad una bambina di 4 anni, non ha esitato a percorrere 50 km di corsa nel cuore innevato della Jacuzia, una delle regioni più fredde del mondo. Ma per beneficenza, Dmitry fa questo e altro...

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Che avventura nel ghiaccio, a fin di bene...

Un uomo solo nella neve.

L'atleta moldavo Dmirty Voloshin ha corso per 6 ore e 50 km in uno dei luoghi più freddi del pianeta, nella regione russa della Jacuzia, con temperature fino a oltre 60 gradi sottozero.

Meno 67, per la precisione.

L'ha definita "Unfrozen Charity Run", una corsa di beneficenza per raccogliere fondi per una bimba di 4 anni di Chisinau, la capitale della Moldavia, Eva Pismenyuc, affetta da problemi neurologici e costretta a costose terapie.

Novello Rocky.

Con la sua campagna di raccolta fondi sul suo sito, Dmitry ha già raccolto l'equivalente di 3600 euro.

Il presidente della Moldavia, Igor Dodon, ha garantito che il fondo di beneficenza della moglie contribuirà alla giusta causa.

Della vicenda si è occupato anche il "Siberian Times".

Se c'è un buon motivo per correre, Dmitry - non nuovo ad imprese del genere, come la North Pole Marathon - non si tira mai indietro, sfidando ghiaccio e neve con il suo grande cuore.

Resisti, Dmytri.
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