I leopardi dell'Amur tornano a riprodursi

I leopardi dell'Amur tornano a riprodursi
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Di Paola Cavadi
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Gli esemplari del "Parco Nazionale del Leopardo", nell'estremo oriente russo, sono aumentati fino a raggiungere quota 86, tra adulti e cuccioli (nel 2015 erano solo 57). Ricreato, nell'area protetta di 890 mila acri, l'habitat ideale per il felino, da sempre vittima del bracconaggio.

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Vent'anni fa era praticamente estinto, ma oggi il Leopardo dell'Amur, nome scientifico Panthera Pardus Orientalis, meglio noto come il Leopardo della Manciuria è tornato a riprodusi. Negli ultimi dieci anni, il loro numero si è quasi triplicato. Lo dicono i dati del Parco Nazionale "La terra del Leopardo", una area protetta di 890.000 acri nell'estremo oriente russo dove i felini piu' grandi del mondo sono liberi di vivere e riprodursi in sicurezza. Solo negli ultimi 3 anni dai 57 esemplari si è passati a 86 tra adulti e cuccioli.

Il calcolo è stato possibile grazie alla rete di 400 macchine fotografiche collocate all'interno del parco, capaci di immortalare gli esemplari, per natura schivi e solitari, e riconoscerne la pellicce maculate per un conteggio sempre piu' preciso.

A portare il felino sul'orlo dell'estinzione sono stati, nel corso del tempo, il bracconaggio e la perdita progressiva del suo habitat naturale. La Panthera Pardus Orientalis è originaria delle zone montane della taiga e delle foreste temperate di Corea, Cina nord orientale e Russia orientale.

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