Gioele Dix: "La Bibbia ha quasi sempre ragione"

Gioele Dix: "La Bibbia ha quasi sempre ragione"
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Di Cristiano Tassinari
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Chiacchierata con Gioele Dix, autore di un libro dal titolo "La Bibbia ha (quasi) sempre ragione". Una rilettura intelligente e ironica del libro più letto al mondo, dove le domande sembrano essere più importanti delle risposte. E, come direbbe il nonno di Gioele: "Ringraziando Iddio, siamo atei".

"Gioele Dix, teologo narrativo"

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Il teologo Brunetto Salvarani, un giorno, dopo averlo sentito parlare "a modo suo" della Bibbia e delle religioni, disse a Gioele Dix: "Hai mostrato una tua splendida immagine di teologo narrativo".
Ecco, Gioele Dix - nome d'arte di David Ottolenghi, da Milano - non ambisce a tanto, "anche se la definizione di teologo narrativo mi piace molto", dice.

Di religione ebraica, il piccolo David è cresciuto con due nonni molto speciali. "Uno dei due, molto credente, mi diceva: 'Dio ti guarda sempre' e la cosa, da bambino, mi metteva un po' di paura e di ansia. L'altro nonno, invece, andava controcorrente e la sua frase preferita era: 'Ringraziando Iddio, siamo atei".

Da qualche settimana, del resto, è uscita la riedizione del suo libro "La Bibbia ha (quasi) sempre ragione", già un ottimo successo qualche stagione fa (successo anche teatrale: basta cercare su YouTube) e che ora ricompare nelle librerie grazie alla nuova edizione di Claudiana, la casa editrice della Comunità Valdese.

"È una scelta ben precisa", spiega Gioele Dix. "Il legame tra comunità ebraica e comunità valdese è forte, sono minoranze sempre portate al dialogo, con un approccio asciutto e non immaginifico alla religione. Inoltre, la libreria Claudiana di Milano è fornitissima e, a Torino, la Sinagoga e il Tempio Valdese sono davvero vicinissimi".

Rispetto alla prima edizione. il libro presenta due capitoli nuovi: uno ("Siamo tutti sulla stessa arca") è dedicato a Noè, l’altro ("Appunti per una terza edizione") contiene frammenti, spunti, riflessioni raccolti in questi anni su personaggi e avvenimenti sparsi nel grande oceano biblico.

Ma davvero la Bibbia ha quasi sempre ragione?

"Beh, fortunatamente si", risponde Gioele Dix.
"Il 'quasi' è lì a sottolineare i dubbi e gli interrogativi, comunque interessanti, che la lettura della Bibbia pone. Io la conosco bene, l'ho studiata tanto da ragazzo, poi mi sono riavvicinato ad essa durante una serie di spettacoli fatti nel 2003 al Teatro Franco Parenti di Milano. Per quanto si tratta di una verità calata dall'alto, la Bibbia è un materiale importantissimo, la Fede è una ispirazione, ma al tempo stesso un percorso accidentato, dove spesso le domande contano di più delle risposte. E poi la Bibbia ha anche lati molto divertenti: ci sono personaggi come i gemelli Esaù e Giacobbe e come il profeta Giona e storie interessanti come il colpo di fulmine tra Giacobbe e Rachele, solo per citarne alcune".

Abbiamo proprio bisogno della Bibbia?

"Credo di si, anche per una questione di ritualità", risponde Gioele Dix. "Lo dice anche Giuliano Zanchi, sacerdote e teologo: abbiamo bisogno del rito. Un rito, soprattutto alla domenica, che ormai sembra essersi perso: le chiese sono sempre più vuote e rischiamo di perdere il rito della Messa. Non esiste più nemmeno il rito delle partite di calcio tutte insieme alla domenica. Forse ci resta solo il rito del centro commerciale. È non è il massimo...".

Per chiunque, presto o tardi, Dio è un problema...

*Io direi di più: diventa 'il' problema, quello con la P maiuscola", continua Gioele Dix. "L'infallibilità di Dio è un dogma che ci viene dall'alto, ma ormai c'è sempre più bisogno di una propria ^'religiosità personale', con cui mettersi in discussione. Ciò avviene, naturalmente, quando le cose vanno male, perchè quando tutto ci va bene, di solito non pensiamo alla religione. Ê una riflessione che spesso parte da lutti personali, ma che riguarda anche, in generale, il proprio ruolo nel mondo, il senso che diamo alla vita, al problema stesso dell'etica. Penso che il modo di credere in un Dio evolva con noi: la vita è complicata, piena di contraddizione, sembra che Dio sia persino molto distratto, visto tutto quello che di brutto accade nel mondo. E questo ci porta a riflettere, lo faccio anche io: abbiamo bisogno di un Dio anche per negarlo, perchè no?"

Tra le parole del libro, si sente la "vena" di Gioele Dix che tutti conoscono?

"Direi proprio di sì, anche se con il dovuto rispetto per un libro come la Bibbia. Non mi metto certo a raccontarci le barzellette sopra, ci mancherebbe altro. Ma c'è molto di mio, in questo libro. Basta che lei lo cominci a leggere dall'inizio, dalla Creazione del Mondo...".

Non è che tra poco ci dovremo occupare della crisi mistica o della conversione di Gioele Dix?

L'attore milanese si fa una bella risata cristallina e risponde così: "Non credo che mi possa accadere, nè la crisi e nè la conversione, perchè in realtà dipende dalla distanza di partenza dalla religione e io non ci sono mai stato troppo lontano. In ogni caso", conclude Gioele Dix, sorridendo, "non mi permetto assolutamente di giudicare le crisi mistiche altrui".

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