Pompeo lancia l'altolà alla Russia

Pompeo lancia l'altolà alla Russia
Di Paolo Alberto Valenti
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In sede NATO a Bruxelles il Segretario di stato statunitense Mike Pompeo annuncia la sospensione fra 60 giorni dell'adesione al trattato sugli armamenti USA URSS del 1987 che aveva fermato la guerra fredda

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Fra 60 giorni gli Stati Uniti sospenderanno la loro adesione al trattato Inf, a meno che la Russia non torni a rispettarlo. Lo ha chiarito a Bruxelles il Segretario di Stato americano Mike Pompeo, nel quadro degli incontri con gli alleati della Nato.

Una sospensione di 6 mesi

La sospensione durerà sei mesi, poi sarà valutato il comportamento della Russia con una evidente particolare attenzione a quello che avviene in Ucraina, fronte particolarmente sensibile già da diversi anni. Per Pompeo la Nato non solo è indipensabile ma rappresenta la più potente e pacifica allenza mai sperimentata a memoria d'uomo.

Mike Pompeo, Segretario di stato USA: "Le azioni della Russia minano gravemente la sicurezza nazionale americana e quella dei nostri alleati e partner. Non ha senso che gli Stati Uniti restino in un trattato che limiti la nostra capacità di rispondere alle violazioni della Russia ".

Cos'è il trattato INF

Il trattato INF (Intermediate-Range Nuclear Forces Treaty) venne siglato l'8 dicembre 1987 da Ronald Reagan e Michail Gorbačëv, a seguito del vertice di Reykjavík (11 ottobre 1986) tenutosi tra i due Capi di Stato di USA e URSS.

Il trattato pose fine alla vicenda degli euromissili, ovvero dei missili nucleari a raggio intermedio installati da USA e URSS sul territorio europeo: prima, gli SS-20 sovietici e, in seguito alla cosiddetta doppia decisione della NATO del 1979, i missili americani IRBM Pershing-2 e quelli cruise da crociera BGM-109 Tomahawk.

L'avanzata della NATO ad est

Quello che è stato negli ultimi decenni un progressivo allargamento a est dell'Alleanza militare atlantica non poteva non preoccupare la Russia, che ha visto avvicinarsi ai suoi confini la più forte organizzazione militare al mondo.

Il recente sviluppo russo di nuovi sistemi missilistici non solo di teatro rientra quindi in una logica precisa che la NATO dovrà considerare molto attentamente.

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