Iran, Salehi: "Diritti umani correlati all'ccordo sul nucleare"

L'Iran sarebbe pronto a mettere in discussione i diritti umani se l'Unione Europea riuscirà a riequilibrare con successo l'accordo sul nucleare.
Ad affermarlo, ai microfoni di Euronews, è il Direttore iraniano dell'Autorità per l'Energia atomica, Ali Akbar Salehi.
Quest'ultimo, nel corso di un'intervista presso l'Ambasciata iraniana a Bruxelles, si professa convinto del fatto che le Nazioni europee stiano facendo il massimo per portare benefici economici al suo Paese, nonostante il ripristino delle sanzioni statunitensi, specie a seguito dei colloqui intercorsi con l'Alto Rappresentante dell'Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini.
"Se riusciremo a salvare il piano d'azione congiunto globale - afferma Salehi - la cooperazione con l'Unione potrebbe essere ampliata, l'Iran può essere un buon partner per l'Europa e possiamo anche riprendere i discorsi sui diritti umani.
Tuttavia, non bluffiamo: se il piano fallisce, ci saranno sicuramente delle conseguenze".
L'Unione Europea avrebbe anche accettato di istituire un quadro speciale per consentire all'Iran di eludere le sanzioni statunitensi, ma le singole Nazioni sarebbero riluttanti ad aderire all'iniziativa per il timore di urtare la "suscettibilità" degli Stati Uniti.
Il ritiro di Donald Trump dal piano d'azione, in base al quale l'Iran aveva accettato di interrompere le attività inerenti le armi nucleari in cambio della fine di un embargo commerciale internazionale, non ha impedito ad altri partner dell'accordo - Unione Europea, Russia e Cina - di rimanerne all'interno, noostante all'Iran non siano giunti vantaggi significativi a causa dell'influenza statunitense sul commercio internazionale.