La Banca d'Inghilterra avverte: senza un accordo o periodo di transizione il PIL britannico potrebbe crollare dell'8 per cento e la sterlina del 25 per cento
A poche ore dal monito del Tesoro britannico, anche la Banca Centrale d'Inghilterra dipinge scenari nefasti per l'economia britannica in caso di uscita caotica dall'Unione Europea. Il pil del Paese potrebbe crollare di 8 punti già dal prossimo anno, scenario a cui l'Istituto di Credito aggiunge il crollo del 25% del valore della sterlina e un'impennata dell'inflazione.
La Banca chiarisce che, nonstante la brexit, il mantenimento di legami commerciali con l'europa significherebbe perdere un solo punto di pil, ben poca cosa rispetto agli scenari descritti nel report. La posta in gioco si fa sempre piu alta per il premier theresa May che l'11 dicembre riceverà dal PArlamento il voto denifitivo sull'accordo..
Ma per le banche britanniche arriva una consolazione: gli istituti di credito del regno godono di un'ottima salute e sarebbero in grado di reggere allo scenario di una brexit scomposta e caratterizzata da prezzi degli immobili giu del 33%, prodotto interno lordo a meno 4,7e una disoccupazione vicina al 10%.
Il sitema bancario britannico è pronto per il peggio, conferma Mark CArney, governatore della banca d'Inghilterra. E a chi gli chiede se stia appoggiando esplicitamente la linea del governo May in materia di Brexit, risponde che il compito della Banca centrale non è quello di sperare nel meglio, ma di prepararsi al peggio.
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