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Il piano per l'energia di Macron per disinnescare i gilet gialli

Il piano per l'energia di Macron per disinnescare i gilet gialli
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Di Paola Cavadi
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Abbandono dei combustibili fossili entro il 2020 e chiusura di 14 (su 58) reattori nucleari entro il 2035. Un piano ambizioso che Macron intende realizzare con il consenso dei territori, ma senza rinunciare ai principi: penalizzazione fiscale per chi produce inquinanti e fine graduale del diesel.

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Chiusura di tutte le centrali a carbone entro il 2022 e di 14 reattori nucleari entro il 2035. E' quanto prevede il piano per l'energia presentato dal Presidente Emmanuel Macron a Parigi, convinto, dopo settimane di proteste dei gilet gialli, a mettere mano al dossier ambientale in modo radicale ma con il consenso dei territori.

"Non puoi essere in favore dell'ambiente il lunedì, e contro gli aumenti dei prezzi del carburante il martedì - ha dichiarato il presidente francese - non puoi decidere una tassa sul carbone solo qualche anno fa e poi denunciare il costo del carburante oggi. Devo ricordarvi che questa tassa è stata votata nel 2009, nel 2014 e nel 2015, con l'impegno di figure politiche di diversa collocazione".

La risposta di Macron al movimento di protesta sarà una strategia di accompagnamento dei cittadini verso una transizione ecologica che - precisa - non penalizzi nessuno. Le consultazioni dureranno tre mesi.

"Non confondo i casseur con i cittadini che vogliono mandare un messaggio - ha aggiunto Macron - ho comprensione per questi cittadini e non cedero' di fronte a chi vuole distruzione e disordine, perché la Repubblica è allo stesso tempo ordine pubblico e libera espressione delle opinioni ".

COSA PREVEDE IL PIANO PER L'ENERGIA

Il piano prevede l'abbandono dei combustibili fossili, la chiusura di tutte le centrali a carbone entro 4 anni, il sostegno alle rinnovabili e il dimezzamento della quota di nucleare entro il 2035, con la chiusura di 14 dei 58 reattori attualmente operativi. L'energia nucleare non smetterà tuttavia di essere una fonte energetica per la Francia.

Si tratta della road map per la transizione energetica prevista dalla Programmazione Pluriennale dell'Energia (PPE) che si fonda su due principi fondamentali a cui l'Eliseo non intende rinunciare: la penalizzazione fiscale della produzione di Co2 e la fine programmata e graduale del diesel.

Il piano prevede anche l'istituzione dell'Alto Consiglio per il Clima sarà composto da 13 membri indipendenti che tracceranno la rotta verso il rispetto degli accordi di Parigi.

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