Ungheria: assolta la videoperatrice che aveva sgambettato il profugo siriano

Ungheria: assolta la videoperatrice che aveva sgambettato il profugo siriano
Di Stefania De Michele
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La Corte Suprema ha ribaltato il verdetto di primo grado, che condannava la donna a tre anni di libertà vigilata.

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Nessuno sgambetto da parte della Corte Suprema ungherese. Nessuna pena del contrappasso per Petra Lazlo, videoperatrice dell'emittente N1TV che - per quel gioco di gambe con cui fece cadere il profugo siriano che fuggiva dalla polizia magiara con il figlio in braccio - non pagherà pena.

I magistrati hanno ribaltato il verdetto del Tribunale di Szeged e hanno assolto la donna.

La vicenda risale al 2015: così come il video con le immagini di Petra Lazlo che faceva rovinosamente cadere Osama Abdul Mohsen e suo figlio Zaid di 7 anni nei concitati momenti vissuti al confine con la Serbia.

Per quel gesto la Petra Lazlo era stata prima licenziata e poi condannata a tre anni di libertà vigilata per comportamento scorretto.

La Suprema Corte ha motivato l'assoluzione sostenendo che il comportamento della videoperatrice non ha arrecato danno alla comunità. I magistrati hanno aggiunto che era stata la fuga di centinaia di migranti dalla polizia a creare il caos.

Il 2015 è stato un anno difficile lungo la cosiddetta rotta balcanica. Sono state infatti centinaia di migliaia le persone che hanno tentato la fuga dal Medio Oriente e dall'Africa attraverso i Balcani e l'Ungheria.

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