La Central European University lascerà parzialmente Budapest alla volta di Vienna. Dietro la decisione dei vertici dell'ateneo c'è la politica del governo ungherese
"Io sto con la CEU" è lo slogan che venerdì sera centinaia di persone hanno scandito fuori dalla Central European Univesity di Budapest, l'ateneo fondato da George Soros negli anni Novanta. I vertici dell'istituto hanno deciso di chiudere parzialmente la sede nella capitale magiara, a causa dei numerosi provvedimenti discriminatori promossi negli ultimi mesi dal governo Orbán.
"Sono venezuelano e ho già vissuto il populismo. E il populismo distrugge la democrazia. Ho già perso un Paese e non voglio perderne un altro senza combattere", dichiara un giovane laureato.
"Produttori di gas senza titoli di studio guadagnano una fortuna, tutti gli amici del Primo Ministro rubano milioni di euro, per i quali abbiamo lavorato noi. I playboy danno ordini ai docenti universitari", si lamenta un altro studente della CEU.
Le iniziative del governo di Orbán volte a contrastare l’attività dell'Università sono state diverse. L'ultima in ordine di tempo: la messa al bando degli studi di genere in Ungheria.
"Abbiamo un'università che rientra tra le migliori 200 al mondo, dobbiamo difenderla", dichiarai ai nostri microfoni una donna.
"Il comportamento del governo non aiuta i giovani studenti ungheresi a rimanere qui, ma li fa partire all'estero", spiega un ragazzo.
Gabor Acs, euronews: "Centinaia di persone sono venute qui a protestare, la strada è piena di gente. L'importanza della CEU per Budapest è data non solo dall'insegnamento, ma anche dalla sua enorme biblioteca: questa è la più grande biblioteca di libri in lingua inglese nell'Europa centrale. E' aperta al pubblico, non solo agli studenti e agli insegnanti della CEU".