Gli europarlamentari si dividono: il dissenso del laburista Seb Dance e dell'ex ministro degli Esteri, Boris Johnson
Ultimo giorno utile per il Regno Unito a Bruxelles in vista dell'accordo sull'uscita dall'Unione. Una Brexit che, cosi com'è stata pensata, produce più di un dissenso, non ultimo quello di un "salterino" ex ministro degli Esteri, Boris Johnson, e del parlamentare europeo laburista, Seb Dance, che ha sottolineato le incongruenze dell'accordo in discussione.
Dice Seb Dance: "In tutto questo processo, ho visto solo una grande confusione. Troppe le incongruenze legate alla Brexit. Ad esempio, l'idea che noi possiamo avere tutti i benefici e che possiamo perseguire le stesse relazioni commerciali senza attriti. Al tempo stesso, non vogliamo accettare alcuna regola. Altro nodo: il veto al confine con l'Irlanda solo perchè non lo vogliamo. Sono sciocchezze che non reggono poi alla prova dei fatti".
Una critica che il laburista Dance rivolge anche al proprio partito, incapace - a suo dire - di dare risposte adeguate : "Non stiamo parlando in maniera sensata: diciamo che vogliamo l'unità doganale e poter dire la nostra sui futuri accordi commerciali. Non mi è chiaro perché l'Unione Europea dovrebbe acconsentire al fatto che un Paese terzo incida sui suoi trattati commerciali".
Tema caldo che sarà al centro del discorso della premier Theresa May davanti ai 27 leader europei.
"Sospetto - conclude Dance - che May utilizzerà questa mezz'ora per chiedere qualche cambiamento nella posizione europea. Naturalmente noi sappiamo che la posizione dei 27 è stata costante sin dall'inizio e io non vedo ragione perché loro, a questo punto, possano cambiare direzione nei tempi utili alla discussione. Credo che niente possa accadere".