Le ferite dell'indipendentismo catalano

Le ferite dell'indipendentismo catalano
Di Cristina Giner
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Il nostro reportage in una scuola che fu uno dei seggi catalani in cui fece irruzione la polizia durante il referendum separatista del 1 ottobre. Numerosi furono i feriti

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L'Escuela Mediterranea a Barcellona è un luogo-simbolo per il movimento indipendentista catalano. Qui il 1 ottobre 2017 la polizia fece irruzione durante il voto per il referendum separatista. Erano quasi le nove del mattino. Molte persone rimasero ferite, quattro urne elettorali furono sequestrate dagli agenti.

Un anno dopo alcuni manifestanti si sono ritrovati qui per l'anniversario della consultazione fallita, disconosciuta e combattuta dal Governo spagnolo e vanificata dalle sentenze della Corte Costituzionale.

"Quel giorno stavamo difendendo la nostra libertà e dignità. Siamo stati picchiati", racconta un testimone. "Fu un'aggressione generalizzata perché c'erano anche persone che non erano in coda per il voto, e furono comunque colpite".

La polizia ha sempre affermato di essere stata costretta ad intervenire perché i Mossos, la forza di sicurezza catalana, non avevano rispettato l'ordine dei giudici di chiudere i seggi.

Marcos Beiras, portavoce del sindacato di polizia, ricorda che i colleghi che hanno sbagliato hanno già risposto delle loro azioni davanti ai giudici.

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