Grecia, Alba Dorata manifesta contro la costruzione di una moschea

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Di Simona Zecchi
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Diverse centinaia di manifestanti di Alba Dorata, il partito di estrema destra greco, si sono riuniti per protesatare ad Atene contro il piano di costruzione statale di una mosquea che dovrà basarsi proprio nella capitale greca

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Diverse centinaia di manifestanti di Alba Dorata, il partito di estrema destra greco, si sono riuniti per protestare ad Atene contro il piano di costruzione statale di una moschea che dovrà nascere proprio nella capitale greca con fondi di Stato.

Le forze dell'ordine hanno utilizzato mezzi della polizia per bloccare le strade adiacenti l'area in questione mentre era in corso la protesta che tuttavia non ha registrato arresti.

La decisione del governo è arrivata dopo anni di posticipazioni e indecisioni, e il sito si trova all'interno di una vecchia area industriale di Atene che ospita una vasta comunità di migranti e turisti. Al momento i musulmani si riuniscono nelle case per seguire il loro rito di preghiere.

Il leader di Alba Dorata, Nikos Michaloliakos, ha anche parlato durante la manifestazione accusando di tradimento gli esponenti di sinistra del governo. Un partito, quello di Alba Dorata, che oggi conta 15 membri nel parlamento greco.

Alba Dorata: un po’ di storia

Il partito, affermatosi nel 2007 come unica forza di opposizione nazionale in Grecia, nasce dapprima come rivista nel 1980 per volontà dello stesso Nicholaos Michaloliakos; da organo di informazione ad associazione politica il passo è breve e, quattro anni dopo, la compagine di simpatizzanti della rivista si fonde nel movimento "Unione Politica Nazionale", fornendo il primo imput per la nascita del futuro partito. E' nel 1993 che il movimento assurge a partito politico, con in testa la strategia che fu quella di contrasto alla maggioranza politica che aveva accettato le misure finanziare imposte dall’Unione Europea e dal Fondo Monetario Internazionale. La rapida ascesa e l’ideologia crearono dissensi nella maggioranza della opinione pubblica e nella maggioranza del Parlamento tanto che nel 2013 si verificarono attentati agli esponenti di Alba dorata. La Procura di Atene si mosse però contro il leader e alcuni dirigenti, emettendo 36 mandati di cattura giustificati soprattutto dalla formazione di un’organizzazione paramilitare eversiva all’interno di Alba dorata stessa.

Nello scorso giugno, il deputato Konstantinos Barbarousis è fuggito dalle forze dell’ordine dopo aver invocato a gran voce un colpo di stato contro il premier Tsipras, il presidente Pavlopoulos e il ministro della Difesa, la cui colpa secondo Barbarousis è quella di aver accettato la denominazione “Macedonia del Nord”, voluta dal governo di Skopje e che, a dire del deputato in fuga (poi fermato), paleserebbe la volontà di negoziare contro l’interesse della nazione.

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