Nel paesino roccaforte della 'ndrangheta tre elezioni comunali sono andate deserte: nessuno ha presentato una lista
Il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, è stato a San Luca, il paese calabrese simbolo della 'ndrangheta. Qui da anni non c'è un sindaco ma un commissario, da quando nel 2013 il Comune è stato sciolto per mafia. Da allora tre elezioni sono andate a vuoto perché nessuno presentava una lista. Tutti conoscono San Luca per i sequestri e gli arresti. L'ultimo clamoroso è avvenuto lo scorso anno. Giuseppe Giorgi era latitante da 23 anni, gli inquirenti lo cercavano all'estero mentre si nascondeva in un bunker dentro casa sua, nel suo paesino, protetto da una cortina di omertà e paura.
Un paese afflitto da mafia e disoccupazione, che Salvini promette di non abbandonare. "Verrò personalmente a seguire la campagna elettorale e parteciperò alle elezioni comunali di San Luca - dice - Voglio contribuire a innescare quel meccanismo in grado di fare saltare la paura che ne alimenta la forza".
"Dal primo agosto del 2017 al 31 luglio 2018 sono stati arrestati 1.662 i mafiosi, di cui 53 latitanti di massima pericolosità - dice il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel corso della conferenza stampa - Nell'arco dello stesso periodo sono state portate a termine 154 operazioni di polizia giudiziaria contro le mafie e sono stati effettuati 22.650 sequestri di beni, tra cui 1.078 aziende, per un valore complessivo di 4,5 miliardi di euro, e 9.620 confische, di cui 477 aziende, per un totale di 3,2 miliardi".