Italia-Ucraina, sei arresti di skinhead che reclutavano mercenari per la guerra nel Donbass

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Di Simona Zecchi
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Sei persone sono state arrestate a Milano e nelle province di Avellino e Parma con l'accusa di aver reclutato mercenari tra le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Dombas

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Sei persone sono state arrestate a Milano, e nelle province di Avellino e Parma, nell'operazione "Ottantotto" con l'accusa di aver reclutato mercenari tra le fila delle milizie separatiste filorusse nella regione del Donbass, teatro degli scontri armati con le truppe del governo di Kiev.

A scoperchiare la struttura operante sull'asse Italia Ucraina, con una indagine avviata nel 2013, sono stati i carabinieri del Ros. Gli arrestati sono skinhead presenti nell'aria ligure, anche se tra loro, figurano gruppi di ultrà di opposta ideologia con in comune l'opposizione all’atlantismo e ai valori liberali propugnati dal cosiddetto imperialismo americano. Inoltre, è emerso il legame tra alcuni indagati e l'Unità paramilitare neonazista “Rusich” operante nel Donbass.

L'inchiesta è partita due anni fa dopo la comparsa di alcune scritte inneggianti al nazismo nello

Spezzino. Scavando tra i contratti dei due studenti autori delle scritte, gli investigatori hanno scoperto una rete di mercenari per lo più di estrema destra e simpatizzanti della Lega.

Secondo l'indagine del Ros, inoltre, gli arrestati risultavano in contatto con un sodalizio attivo pubblicamente nell’assistenza umanitaria verso le popolazioni del Donbass, vittime della guerra civile scoppiata nella primavera 2014, ma che occultamente operava nel reclutamento di mercenari da inviare nelle zone di conflitto arruolandoli nelle milizie filorusse.

In questo ambito è stato individuato KRUTANI Olsi, ex militare di origine straniera, attivo nel settore della sicurezza privata e direttamente in contatto con gli esponenti apicali del gruppo, che svolgeva funzioni di intermediario tra il mondo dei reclutatori e quello dei combattenti.

In relazione al conflitto, secondo una relazione pubblicata dall’ONU il 13.06.2017, i combattimenti avrebbero causato oltre 10 mila vittime tra civili e militari, 24.500 feriti e oltre 1,6 milioni di sfollati.

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