GB pensa a un piano B nel caso di mancato accordo su Brexit

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Di Simona Zecchi
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"Le negoziazioni stanno andando avanti, è questo il nostro piano. Ma penso che qualsiasi governo che agisca con responsabilità debba assicurarsi che un piano ci sia e che siamo preparati nell'eventualità che le negoziazioni non giungano a un risultato positivo"

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Sia la Gran Bretagna sia Bruxelles si stanno preparando per un eventuale mancato accordo sulla Brexit. E' questo ciò che emerge dall'incontro del nuovo ministro britannico per la Brexit, Dominic Raab, capo negoziatore di Londra, e la controparte Michel Barnier al tavolo di Bruxelles, anche se entrambi si dicono ottimisti al riguardo.

"Le negoziazioni stanno andando avanti, è questo il nostro piano - ha affermato Dominic Raab ai microfoni della BBC -  ma penso che qualsiasi governo che agisca con responsabilità debba assicurarsi che un piano ci sia e che siamo preparati nell'eventualità che le negoziazioni non giungano a un risultato positivo, ed è anche ciò che stiamo facendo" ha concluso il nuovo ministro inglese per la Brexit, senza tuttavia ritirare il monito lanciato dalle colonne del Sunday Telegraph secondo il quale, se alla fine un'intesa in linea con gli interessi britannici non fosse raggiunta - in particolare in materia di commerci - il governo di Theresa May si riterrebbe libero di rivedere gli impegni già presi per il pagamento d'un 'conto del divorzio' da 39 miliardi di sterline. Insomma senza accordo la Gran Bretagna non pagherebbe.

Intanto il primo ministro Theresa May resta ferma sul nodo della frontiera irlandese, tutto interno al negoziato, che  - tramite un backstop -  garantirebbe un allineamento di regole fra Irlanda e Irlanda del Nord.  "Le proposte avanzate finora dall'Ue per risolvere il nodo della frontiera irlandese nel negoziato sulla Brexit sono impraticabili e il governo britannico non le potrà accettare mai". Queste le parole della May a Belfast, sollecitando Bruxelles a farle "evolvere". La premier ha comunque promesso un "confine senza barriere", ma nel rispetto dell'integrità del mercato britannico e dei legami fra Irlanda del Nord e resto del Regno Unito.

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