Intervista a Olivier Lanet, del Corpo di Soccorso Speleologico francese, che ha offerto il proprio aiuto al governo thailandese
Da lunedì, le squadre di soccorso hanno localizzato i baby calciatori e il loro giovane allenatore, intrappolati nella grotta di Tham Luang, in Thailandia. Ora la domanda è come tirarli fuori dalla quella prigione naturale e quando. In Francia, il Corpo di Soccorso Speleologico Nazionale ha offerto il proprio aiuto al governo thailandese.
"Quello che possiamo offrire noi sono una decina di sommozzatori, esperti in immersioni speleologiche, con dell'equipaggiamento specifico e capaci di muoversi nell'acqua torbida, senza visibilità", ha dichiarato ai nostri microfoni Olivier Lanet, dello Spéléo Secours Français.
"Abbiamo sviluppato una barella speciale, per poter trasportare in un'area inondata una persona che non sarebbe altrimenti in grado di muoversi da sola. E questa barella, una volta posizionata sull'acqua, non pesa nulla, galleggia e può essere facilmente manovrata da due sommozzatori esperti".
"Il problema è che siamo all'inizio della stagione monsonica e non è escluso che nei prossimi giorni o settimane il monsone arrivi al suo apice e che il livello dell'acqua salga ancor di più", spiega Lanet. "Non è escluso che l'acqua raggiunga la stanza nella quale i bambini sono rifugiati, nel qual caso sarebbe catastrofico".
"Ci vogliono quattro ore per raggiungere il gruppo. Poi bisogna contare circa due o tre ore, per insegnare loro ad immergersi, per spiegargli come si fa. In seguito si devono fare due o tre test e poi, ci vorranno circa quattro o cinque ore per portarli in superficie".