Chiedono di essere pagati quando le loro opere vengono usare sulla rete. La nuova direttiva è accusata pero' di introdurre una censura online
Bob Marley cantava "alzati e combatti per i tuoi diritti".
Proprio questo è il grido di guerra che gli artisti hanno voluto lanciare al Parlamento europeo.
Cantanti, fumettisti, fotografi sono in guerra con le piattaforme digitali: chiedono di essere remunerati in maniera corretta quando le loro creazioni vengono utilizzate in rete.
E questo è quello che Eleanor Mc Evoy, cantante folk irlandese, risponde a coloro che affermano di imporre una forma di censura online: "L'ultima cosa che vogliamo è la censura. Io sono un'artista. Pensate che io sia favorevole alla censura? E' l'antitesi di tutto quello che siamo, non è nel nostro DNA. Sosteniamo la libertà di espressione e di autoespressione, nulla sarà censurato. Ma quello che vogliamo è essere pagati quando le nostre opere vengono utilizzate".
La polemica ruota intorno a l'articolo 13 della proposta di direttiva europea che richiede che le piattaforme digitali filtrino i contenuti caricari sui loro spazi. Agustín Reyna, consulente alla concorrenza presso il BEUC, l'Organizzazione europea dei consumatori ritiene che la direttiva danneggi la libertà di espressione su internet.
"Le piattaforme come YouTube, Facebook, Instagram, hanno già dei filtri in atto, ma questa legge normalizzerà quei filtri. E ciò non va bene per i consumatori perché l'esperienza che già hanno con i filtri non è per nulla positiva. Ogni volta che cercheranno di caricare qualcosa su instragram ad esempio, si troveranno un blocco sul copyright che impedirà loro di farlo".
Il dibattito è molto acceso al Parlamento europeo e per la prima volta nessuno osa pronosticare il risultato.