Rolando Villazón: passione ed energia

In collaborazione con
Rolando Villazón: passione ed energia
Diritti d'autore 
Di Katharina RabillonSelene Verri
Condividi questo articoloCommenti
Condividi questo articoloClose Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto:Copy to clipboardCopied

Il regista che ha messo in scena il "Pipistrello" a Berlino visto da chi ha lavorato con lui: "Sa che cos'è importante per i cantanti"

Rolando Villazón è uno degli artisti più versatili del nostro tempo, in grado di trasformarsi da tenore in regista e poi ancora in romanziere e altro ancora. "Il Pipistrello" è la sua sesta produzione come regista. Abbiamo avuto l'opportunità di filmare le prove e gettare un occhio dietro le quinte.

"Da regista - ci ha rivelato - mi piace dare ai miei colleghi cantanti un percorso, linee chiare da seguire, precisare quali siano i movimenti che devono compiere, quali sono le ragioni per cui devono farlo, perfino i gesti che devono fare. Questo dà loro il posizionamento e la geografia, i movimenti, la coreografia che consente al cantante di essere libero".

Thomas Blondelle è al settimo cielo: "Lavorare con Rolando era un mio sogno - confessa -. Lo conoscevo già, naturalmente, quando ho iniziato a cantare era già una star mondiale, e ora poter lavorare con quest'uomo dal vivo... ci ho messo tre giorni per riprendermi e dirmi: Ok, ora devo davvero lavorare, non basta restare in estasi".

L'esperienza accumulata da Villazón sulla scena è di grande valore per i cantanti, dice Annette Dasch: "Penso davvero che aiuti. Lo senti nel suo atteggiamento amorevole nei nostri confronti, non supera mai un certo limite. Quando sente di non poter spingere oltre qualcuno, lo lascia andare a casa. Capisce anche se hai bisogno di un abbraccio o un complimento. Ha un grande intuito".

Anche per Blondelle Villazón "Sa che cos'è importante per i cantanti. È arrivato incredibilmente preparato e sapeva bene che cosa voleva. È stato in grado di trasmettere le sue idee così bene che ai cantanti sembrava quasi di averle inventate loro. Questo è molto importante, e lui sa farlo molto bene".

E lui, il regista, come vede questo momento di contatto intimo con gli artisti? "Tutto il processo delle prove è un momento estenuante e meraviglioso - dice -. Sono 15 ore al giorno in cui devi pensare, cambiare, adattarti all'energia, alle idee degli artisti, a quello che stai vedendo, in modo da offrirlo alla fine come un regalo. Più la rappresentazione si avvicina alla prima, più il regista se ne allontana".

Condividi questo articoloCommenti

Notizie correlate

Hankyeol Yoon ha vinto l'edizione 2023 del Premio Herbert von Karajan

Al Festival di Salisburgo un concorso unico per aspiranti direttori d'orchestra

Con "Champion" il Met vuole conquistare un pubblico più ampio