Il capo della delegazione di osservatori a Euronews: "Election day sostanzialmente corretto, ma con criticità nelle candidature e nella campagna elettorale"
Per gli osservatori internazionali dell'Osce le elezioni russe si sono svolte nel complesso in modo corretto, ma in un contesto privo di una reale concorrenzialità tra i candidati e in presenza di limitazioni alla libertà di espressione. Il capo della delegazione, l'ambasciatore Jan Petersen.
"Abbiamo riscontrato delle violazioni... in sette città abbiamo visto difficoltà ai seggi, ma da un punto di vista tecnico, la giornata elettorale è andata ampiamente bene. Nel nostro rapporto porremo in luce problemi legati alla registrazione dei candidati, all'accessibilità dei media e ad altri elementi importanti".
Più critica la conclusione di un organismo indipendente russo che considera la campagna elettorale sbilanciata e parla di violazioni documentate, sebbene in misura minore che nel passato, e di pressioni amministrative sull'elettorato.
"I risultati di domenica arrivano dopo una campagna elettorale non equa, non libera, non paritaria. Non possiamo affermare che la volontà degli elettori si sia formata grazie a una libera campagna elettorale", ha detto Grigory Melkonyants.
Al lavoro in Russia già dai primi giorni del mese di febbraio, la delegazione degli osservatori Osce ha monitorato il processo elettorale impiegando sul terreno 500 funzionari.