Come in un quadro un fiume di gente cerca scampo sperando che i "corridoi umanitari" resistano
Qualcuno li ha definiti "il Quarto Stato della Ghouta", perché la vista dei 13,000 profughi che stanno abbandonando la regione richiama il dipinto di Pelliizza da Volpedo. Quando siamo ormai entrati nel settimo anno di guerra, migliaia di uomini, donne e bambini cercano di salvare la proprria vita. Tutto cominciò il 15 marzo del 2011 quando le grandi manifestazioni a Daraa, Homs e nella stessa periferia di Damasco cominciarono a sfidare il rais sull’onda della primavera araba. Tutto è cambiato adesso. Nella fase attuale le truppe siriane fedeli al presidente Bashar al Assad, e i loro alleati, continuano ad avanzare nella Ghouta orientale, popoloso sobborgo di Damasco in mano ai ribelli che da troppo tempo resisteva alle truppe governative. In mezzo i civili usati come scudi umani involontari. Se i corridoi umanitari riusciranno a salvarli però, ancora da vedere.