50 anni fa il massacro di My Lai

My Lai, Vietnam, nessuno potrebbe immaginare che cosa sia accaduto fra queste pacifiche risaie 50 anni fa. Qui l'esercito statunitense uccise circa 350 civili, soprattutto vecchi donne, bambini e persino neonati.
Il massacro è avvenuto il 16 marzo 1968, quando i soldati della Compagnia C dell'esercito Usa furono incaricati di spazzare via i Vietcong dalla provincia.
Questa donna era una bambina, ma ricorda tutto come se fosse accaduto ieri: "I soldati puntarono le armi alle nostre teste e ci costrinsero a entrare nei rifugi antiaerei. Spinta dall'istinto di proteggerci, e sapendo che i soldati avevano già ucciso i nostri vicini, nostra madre ci fece entrare per primi nel rifugio. Aveva in braccio mia sorella di due anni. Mentre mia madre stava entrando, i soldati presero a lanciare granate. I miei familiari, mia madre e mia sorella, furono fatti a pezzi. Di mia sorella non rimase nulla e io svenni all'interno del rifugio".
La strage fu arrestata dall'equipaggio di un elicottero statunitense in ricognizione, che atterrò tra i soldati americani e i superstiti vietnamiti. Il pilota, il sottufficiale Hugh Thompson, affrontò le truppe, ordinando di puntare le armi (dell'elicottero) contro di loro e aprire il fuoco se non si fossero arresi. I soldati a quel punto si fermarono, e Thompson fece evacuare i civili sopravvissuti. Solo il comandante del plotone è stato condannato all'ergastolo per omicidio, ma venne graziato dopo appena tre anni dal presidente Nixon.