Le milizie turche e gli alleati hanno stretto in una morsa la città curdo-siriana. Gli abitanti sono senza vie di fuga
È in atto l'assedio finale alla città curdo-siriana di Afrin da parte della Turchia e dell'Esercito siriano libero, suo alleato. La loro avanzata procede in contemporanea da nord-ovest e sud-est, e sta stringendo in una morsa 700mila persone.
Obiettivo di Ankara è guadagnare il controllo dell'area il prima possibile, per poi concentrarsi su Manbij, località strategica a ovest dell'Eufrate, e assestare un altro duro colpo allo YPG, considerato il ramo siriano del Partito del Lavoratori del Kurdistan, incluso tra le organizzazioni terroristiche da Turchia, Stati Uniti e Unione europea.
Disperati i tentativi dei civili di abbandonare la città. Fonti pro-curde dicono che le milizie turche stanno impedendo l'attraversamento di una delle principali vie di fuga.
La televisione pubblica turca ha mostrato invece immagini riprese con un drone, sostenendo che combattenti YPG stanno bloccando veicoli con persone che tentano di scappare dall'inferno di Afrin.