Winnie l'orsetto, nemico pubblico in Cina

Winnie l'orsetto, nemico pubblico in Cina
Di Alberto De Filippis

Torna in lista nera dopo le ultime decisoni del partito comunista

L'orsetto Winnie the pooh di nuovo nemico pubblico cinese. Non è la prima volta. Domenica 25 febbraio il Partito Comunista cinese ha proposto l'abolizione di quella norma, in vigore da decenni, che limita a due mandati l'incarico presidenziale aprendo in questo modo la strada ad una permanenza indefinita al potere dell'attuale leader Xi Jinping. Una svolta epocale e un ritorno alla stagione del culto della personalità in stile Mao Tse Tung che non ha mancato di suscitare le reazioni ironiche e sarcastiche sui social media cinesi. Vista l'impossibilità di criticare apertamente il presidente, gli internauti, come già successo un anno fa, hanno cominciato a usare l'orsetto vicio all'immagine di Xi Jinping. La censura ha vegliato, cancellando qualsiasi riferimento. Assieme a stringhe di ricerca che contengano termini come: "proclamarsi imperatore", "rielezione" o anche "non sono d'accordo".

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