Futuris: la telecamera laser che...pesa il pesce!

Futuris: la telecamera laser che...pesa il pesce!
Di Euronews
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Riesce a guardare anche nelle acque torbide, restituisce immagini in 3D utili, ad esempio, a calcolare il peso del pesce e a studiare la vita vicino ai fondali

In questa puntata di Futuris Anne Devineaux, giornalista euronews, ci porta in un allevamento ittico nel sud della Spagna; qui gli scienziati stanno testando una nuova videocamera che può filmare anche quando l’acqua è torbida ad una distanza di 12 metri. Restituisce immagini in 3D dei pesci che nuotano nelle gabbie.
Migliorare la qualità delle riprese subacquee: questo è l’obiettivo degli scienziati. Metteranno alla prova in situazioni reali un prototipo sviluppato all’interno di un progetto della commissione europea, UTOFIA, compreso in Horizon 2020. Per questo collaborano con i produttori di tonno rosso, un pesce la cui pesca è strettamente controllata.

Francisco Sánchez-Luengo Leví, un allevatore di tonno, spiega: “Per noi è molto importante sapere esattamente quanti pesci entrano nella nostra struttura. L’impianto è diviso in gabbie in cui deve arrivare una certa quota di pesce: noi non possiamo portarne un singolo chilo in più”.

Per i produttori, le attuali tecniche di controllo non sono chiare e richiedono molto tempo. Secondo i ricercatori questa fotocamera, molto compatta, potrebbe essere un’alternativa. Usa le onde di luce per raccogliere una serie di dati sugli oggetti nel suo campo visivo.

Iñaki Quincoces, biologo marino (AZTI) spiega come funziona la camera: “È un laser che pulsa un sacco di volte in un secondo ed è controllato dalla fotocamera che apre e chiude il proprio sensore. Può calcolare la distanza tra la telecamera e l’oggetto considerando il tempo che la luce impiega ad andare e tornare indietro”.

Questa tecnologia colma il divario tra le telecamere convenzionali, che hanno una buona risoluzione ma con un raggio corto e i sonar, che possono filmare a distanza ma la cui risoluzione è bassa.

Più che belle immagini, la fotocamera raccoglie molti dati, inclusi i dati tridimensionali, che verranno poi analizzati.

Ad esempio la camera restiuisce immagini di tonni a diversa distanza, con colori diversi. Con le immagini in 3D si può calcolare il volume e il peso che è ciò che veramente interessa. Oltre a controllare la quantità di pesce questa tecnologia potrebbe anche consentire ai produttori di seguire l’evoluzione della crescita del tonno in modo preciso e automatico.

Un’altra qualità della fotocamera è la sua capacità di ottenere immagini nitide anche quando l’acqua è torbida, perché carica di particelle, in porti o fondali marini per esempio.

José Maria Ferarios, esperto in tecnologia marina (AZTI), spiega: “Quando ci avviciniamo al fondo abbiamo bisogno di luce e questa emissione di luce viene proiettata sulle particelle del fondale marino o sulle particelle in sospensione; nei primi due metri vicino alla telecamera, genera un grande riflesso che oscura le telecamere convenzionali. Questa fotocamera ha la capacità di superare questi primi due metri, riesce a vedere oltre lo spazio in cui il riflesso è così intenso”.

I ricercatori sperano di vedere in meno di cinque anni questa nuova tecnologia sul mercato. Le applicazioni previste sono varie: oltre alla piscicoltura, la fotocamera dovrebbe essere uno strumento prezioso per l’identificazione dell’inquinamento sottomarino o lo studio della biodiversità nei fondali marini.

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