Atleti russi graziati, Putin: "Giustizia è fatta". Ma il Cio frena sulle Olimpiadi...

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Di Cristiano Tassinari
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Dopo la decisione del Tribunale Arbitrale dello Sport di revocare la squalifica a vita di 28 atleti russi accusati di doping, arrivano le reazioni soddisfatte del mondo politico russo. Lo stesso Putin invoca ora la partecipazione degli atleti alle Olimpiadi di Pyeongchang, ma il CIO nicchia....

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Il Tas, il Tribunale arbitrale dello sport di Losanna, ha revocato la squalifica a vita a 28 dei 43 atleti della Russia sospesi per doping: tra di loro non c'è pero' Aleksandr Zubkov, due volte medaglia d'oro (poi cancellata) nel bob a Sochi 2014 (già argento a Torino 2006 e bronzo a Vancouver 2010): per lui, squalifica ridotta, ma nessuna restituzione delle medaglie. Intanto arrivano le reazioni di piena soddisfazione da parte del mondo politico e sportivo russo.

"La decisione dimostra la bontà della nostra posizione, da sempre", spiega Vladimir Putin, "ovvero che la stragrande maggioranza dei nostri atleti è pulita e non ha commesso doping, ma abbiamo dovuto rispettare le modalità e i tempi del Tribunale dello Sport, che alla fine ci ha dato ragione...possiamo andar fieri di questa decisione: possiamo dire che giustizia è fatta".

Tra gli atleti assolti, anche due medaglie d'oro di Sochi. Alexander Legkov nella 50 km di fondo e Alexander Tretiakov nello skeleton. "Reintegrate" anche la pattinatrice Olga Fatkulina, medaglia d'argento nel 2014 e la specialista di skeleton Elena Nikitina.
Dei 43 atleti squalificati, in 42 fecero ricorso. Solo il bobbista Belugin non lo fece, in quanto effettivamente trovato positivo, agli steroidi. 
Ecco la lista degli atleti diramata dal Tas.

La Russia si vede cosi restituire 9 medaglie e torna in testa al medagliere delle olimpiadi invernali di casa di 4 anni fa.
econdo il Cio, non è tuttavia automatica la partecipazione dei 28 atleti graziati alle prossime olimpiadi, nemmeno con lo status di neutrali e con l'acronimo OAR (Olympic Athlets from Russia) sulle loro tute. 

"Ho letto che il Comitato Olimpico si rammarica della decisione presa dal Tribunale Arbitrale dello Sport", dice la presidente del consiglio della Federazione russa, Valentina Matvienko. "Ma come? La decisione è cosi ovvia che ormai che è impossibile nascondersi. Il comitato olimpico sta forse dubitando del Tas, che è stato creato esattamente per questo scopo? "

Intanto Il tempo corre. Le olimpiadi di Pyeonchang, in Corea del Sud, cominciano appena tra una settimana, il 9 febbraio. 

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