Milos Zeman, capopolo ceco

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Di Euronews
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Secondo gli analisti la sua rielezione alla presidenza della repubblica significa che l'ondata popolista non conosce riflusso nel Paese

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L'ondata anti-establishment in Repubblica Ceca non è un fenomeno effimero. Così gli analisti politici leggono la rielezione di Milos Zeman alla presidenza, malgrado i numeri della vittoria siano più risicati rispetto al primo mandato, l'elettorato più popolare ha plebiscitato la linea populista, anti-immigrazione incarnata da Zeman. Zeman avrebbe mobilitato l'elettorato che si sente dimenticato, escluso dalle decisioni politiche e che vuole dimostrare di essere in grado di imporre il proprio punto di vista a un settore sociale più urbano e abbiente. Sentiamo cosa ne pensa David Binar, giornalista di TschechNews:

"Chi ha votato per Zeman ha un reddito al di sotto della media e non ha nulla da perdere nel non riconoscersi nel sistema, nel regime democratico che abbiamo in questo Paese."

Per altri analisti, questo presidente costituisce un elemento di divisione. Zeman non sarebbe in grado di aiutare il premier Babis a ricomporre la crisi politica in corso. Il politologo Jiri Pehe dice:

"Quello che conta in politica è la percezione dei fenomeni. Per quanto riguarda Zeman, il capo dello stato viene percepito come filo-russo, filo-cinese, anti-occidentale. Temo che il messaggio per la Repubblica ceca non sia molto positivo."

La nostra inviata a Praga Beatrix Asboth:

"Nella Repubblica Ceca è la seconda volta che gli elettori scelgono direttamente il proprio presidente. Ha votato più del 66% degli aventi diritto questa volta, segno che i cechi ci tengono molto ad attribuire loro stessi la poltrona di capo dello stato." 

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