Di nuovo sotto i riflettori la politica catalana. Succede di tutto: una grande manifestazione a Barcellona per i due Jordi in prigione, l'accordo per Puigdemont presidente "in esilio" e il nuovo Parlamento che sta per aprire. Ma con molti eletti in carcere...
Massiccia manifestazione, a cui hanno partecipato centinaia di persone, questo martedi sera, per le strade di Barcellona, a sostegno della liberazione dei due Jordi, Jordi Sanchez e Jordi Cuixart, esponenti di due organizzazioni civiche, in carcere esattamente da tre mesi, dal 16 ottobre, ormai simboli della lotta indipendentista della Catalogna.
Intanto, dopo le elezioni del 21 dicembre, i due partiti separatisti, Esquerra Republicana e Junts per Catalunya, hanno trovato un accordo per la nomina di Carles Puigdemont alla carica di presidente della Generalitat Catalana. Naturalmente su Puidgemont gravano gli interrogativi sul suo esilio forzato a Bruxelles, per evitare il mandato d'arresto da Madrid. Potrebbe ugualmente governare "in esilio", dal Belgio? Cosa gli accadrebbe se dovesse tornare in Spagna?
Questo mercoledi, intanto, si tiene la prima sessione del Parlamento Catalano, con l'elezione del presidente del Parlamento. Ma i dubbi sulla politica catalana rimangono fitti, dal momento che lo stesso Jordi Sanchez, l'ex vicepresidente Oriol Junqueras e l'ex ministro degli interni Joaquim Forn sono stati eletti, ma attualmente si trovano in carcere.