Il presidente Vladimir Putin ha firmato la legge che permette alle autorità di attribuire ai media non russi la qualità di "agente straniero". La norma, bersagliata dalle critiche occidentali, viene presentata come una risposta alle "pressioni delle autorità statunitensi" su tv e siti di informazione russi.
Per il ministro russo della Giustizia Voice of America e Radio Free Europe, entrambe finanziate dal governo di Washington, potrebbero essere le prime a vedersi applicare le nuove norme. L'affermazione ha provocato la risposta del direttore del gruppo di Voice of America, John F. Lansing, che ha chiesto per i media statunitensi l'applicazione del principio di reciprocità.
Secondo Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, le nuove norme costituiscono "un meccanismo di risposta nel caso in cui i media russi siano perseguitati in altri Paesi", citando l'esempio della Francia, dove i media russi non vengono accreditati ad eventi ufficiali".
A far scoppiare la polemica le "pressioni delle autorità statunitensi" su Russia Tv e Sputnik.com, che ai primi di novembre il ministro degli Esteri russo Lavrov ha definito "scandalose".