La grande manifestazione di Barcellona contro il terrorismo ha cercato di lasciare la politica in secondo piano.
La marea umana era infatti guidata dalle assi portanti della società civile catalana: forze dell’ordine, residenti, negozianti, tassisti, operatori sanitari.
Manuel Riudor, Capo Emergenze Sanitarie a Barcellona, ha salvato molte vite in occasione dell’attacco sulla Rambla.
“Cerco di cogliere il bene, rappresentato dalla grande collaborazione tra tutti i corpi che lavorano: servizi d’emergenza e forze di sicurezza hanno dato il 100%”.
Questa ragazza canadese ha perso il padre nell’attacco, mentre sua madre è ancora ricoverata in ospedale.
“C’erano così tante persone che hanno messo a rischio la loro vita quel giorno per aiutare mio padre e mia madre, ma anche tantissima altra gente, è straordinario, siamo tutti molto grati per questo”.
Presenti alla marcia persone di ogni religione e ideologia, come spiega questa donna.
“Portiamo il nostro sostegno alle famiglie per le loro perdite e siamo qui insieme, interessati a ciò che abbiamo in comune”.
Cristina Giner, euronews:
“Anche se le principali istituzioni spagnole e i partiti politici si sono riuniti qui per condannare il terrorismo, gli attacchi di Barcellona e Cambrils hanno acuito la frattura politica tra Madrid e la Catalogna, solo un mese prima del referendum del 1 ottobre”.