Le acque libiche sarebbero state il luogo di incontro tra gli operatori della nave Iuventa e presunti trafficanti
Il parlamento di Tobruk non riconosce l’accordo con le autorità italiane sulla missione di supporto navale in Libia. Mentre da Tripoli, il portavoce della Marina libica Ayub Gassem precisa che l’attività italiana durerà cinque giorni, l’istituzione che fa capo al generale Karifa Haftar, critica il governo di Fayez Sarraj, riconosciuto a livello internazionale, e parla di violazione della sovranità nazionale.
“Questi accordi sono validi soltanto se approvati dall’autorità legislativa, rappresentata dalla Camera dei Rappresentanti libici – sostiene Abdallah Bilhaq, pportavoce del parlamento di Tobruk – e non da un esecutivo che non ha ancora ottenuto la fiducia e che dovrebbe preservare la sovranità nazionale e non consentire violazione delle acque territoriali”.
Acque libiche che sarebbero state però il luogo di incontro tra gli operatori della nave Iuventa e presunti trafficanti, finalizzato alla consegna di alcuni migranti. La magistratura italiana ha sequestrato l’imbarcazione dopo aver intercettato alcune conversazioni a bordo. Nei dialoghi dei membri dell’equipaggio emerge l’intenzione di non facilitare le attività delle autorità italiane.