L’Isil ha rivendicato i due attentati compiuti in Egitto contro due chiese cristiane copte, e costati la vita a più di 40 persone.
L’Isil ha rivendicato i due attentati compiuti in Egitto contro due chiese cristiane copte, e costati la vita a più di 40 persone.
Il primo attacco è stato portato a termine a Tanta, un centinaio di chilometri a nord del Cairo, dove un attentatore suicida si è fatto esplodere all’interno dell’edificio di culto uccidendo almeno 25 persone.
Nella chiesa, al momento dello scoppio, erano presenti duemila fedeli, radunatisi per celebrare la Domenica delle Palme. Secondo i media locali, tra le vittime anche il presidente del Tribunale.
Sempre a Tanta altri ordigni sono stati scoperti e disinenscati all’interno di due moschee, una delle quali ospita un tempio sufi.
La minoranza copta, che rappresenta il 10 per cento della popolazione egiziana, è da tempo nel mirino degli estremisti islamici. L’ultimo attentato, in ordine di tempo, risale allo scorso dicembre, nella capitale egiziana, quando morirono 25 persone e un centinaio rimasero ferite.