Torna a salire la tensione nelle campagne di Melendugno, in provincia di Lecce, dove prosegue la battaglia dei “NoTap”.
Torna a salire la tensione nelle campagne di Melendugno, in provincia di Lecce, dove prosegue la battaglia dei “NoTap”.
300 manifestanti hanno cercato di bloccare i mezzi davanti al cantiere del gasdotto che dal 2020 porterà il gas dall’Azerbaigian alla Puglia. Ci sono state cariche della polizia e tafferugli con almeno due contusi. Gli operai della Tap erano al lavoro per l’espianto dei rimanenti ulivi, 33 sono già stati spostati su 211. L’operazione serve per costruire il tratto a terra e sotto il mare dell’ultima parte del Trans Adriatic Pipeline che attraverserà complessivamente 6 Paesi. I lavori erano ripresi dopo che il Consiglio di Stato aveva dato l’ultimo via libera, respingendo i ricorsi del Comune di Melendugno e della Regione Puglia. Gli ulivi quando sarà completato il microtunnel del gasdotto torneranno nel luogo di origine. Gli attivisti non difendono solo questi alberi monumentali ma denunciano anche il rischio idrogeologico.