Cipro: la posta in gioco

Cipro: la posta in gioco
Di Euronews
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Sulla situazione di Cipro, abbiamo intervistato Fiona Mullen, direttrice di Sapienta Economics.

Sulla situazione di Cipro, abbiamo intervistato Fiona Mullen, direttrice di Sapienta Economics.

Sophie Claudet, euronews: Secondo lei quanto sostegno c‘è nell’isola a favore di un accordo di pace oggi?

Fiona Mullen: “I sondaggi mostrano che in generale la maggior parte dei ciprioti vuole una soluzione. Il problema non è questo, in molti pensano che ce ne sarà una, perché questa storia va avanti da una quarantina d’anni. Vediamo anche una differenza a livello generazionale: è interessante notare come i più anziani sono in genere più favorevoli a una soluzione rispetto ai più giovani, perché hanno vissuto insieme, fra greco e turco ciprioti, hanno già vissuto con l’altra comunità. I giovani invece sono stati educati a vedere l’altro lato più come un nemico, in particolare attraverso il sistema scolastico”.

euronews: Come osservatrice della politica cipriota, qual è a suo avviso il maggiore ostacolo?

Fiona Mullen: “Penso che il maggiore sia la sicurezza, soprattutto se consideriamo questo termine nel suo senso più ampio. Non è solo ‘mi spareranno come è successo alla mia famiglia negli anni ’60 o ’70?’. È anche una questione di sicurezza per l’identità: questo governo bi-comunitario finirà per diluire o addirittura cancellare la mia identità di greco cipriota o di turco cipriota? C‘è poi la sicurezza economica. Si chiedono: possiamo permetterci le compensazioni? Io ho lavorato molto su questo punto e penso che sia possibile, ma non ci sono molte informazioni disponibili al pubblico su come potremo farlo. E c‘è anche la sicurezza negli accordi sulla governance. Nei primi anni ’60 è crollato tutto, e ora la popolazione vuole la certezza che esistano meccanismi per impedire che non accada di nuovo. Quindi sicurezza in tutti i suoi aspetti. Ma anche per quanto riguarda gli aspetti specifici delle truppe e delle garanzie, sappiamo che questo è il problema che divide di più le due comunità”.

euronews: È giusto dire che la finestra di opportunità si sta lentamente chiudendo?

Fiona Mullen: “Sì, anzi direi che si sta chiudendo molto rapidamente. Non ci sono moltissime opportunità di avere una Turchia a favore di una soluzione federale – non è stato sempre così – e due leader che stanno sinceramente cercando di riunire il paese. Opportunità come questa non si presentano molto spesso, e probabilmente siamo già in ritardo, perché in Turchia sta per tenersi il referendum costituzionale, e poi il presidente Anastasiades nel sud sarà in corsa per la rielezione fra meno di un anno, per cui potrebbe cominciare a pensare alle elezioni da un giorno all’altro. Quindi in realtà abbiamo tempo solo fino alla fine di aprile, dopo di che penso che tutto diventerà molto, molto difficile”.

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