Italia: Matteo Renzi, sì a congresso Pd prima del voto ma no a "ricatti morali"

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Di Euronews
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Non pronuncia la parola dimissioni Matteo Renzi, ma lancia la proposta dell’organizzazione del Congresso prima delle elezioni con le stesse regole del 2013.

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Non pronuncia la parola dimissioni Matteo Renzi, ma lancia la proposta dell’organizzazione del Congresso prima delle elezioni con le stesse regole del 2013.

Davanti alla direzione del partito, il segretario del Pd ha anche lanciato frecciate ai propri avversari interni, definendo “un ricatto morale” le minacce di scissione se non si va a congresso prima del voto.

“Io per carattere scelgo sempre il mare aperto della sfida e non la palude degli equilibri interni per la quale non sono adatto”, ha detto Renzi. “Se volete quello, prendetene un altro”.

In base allo statuto del Pd per un congresso anticipato sono necessarie le dimissioni del segretario in carica o la sua sfiducia da parte dell’Assemblea Nazionale.

Renzi vorrebbe elezioni anticipate a giugno e non nel 2018. Un’ipotesi contro la quale si è schierato di recente l’ex premier Romano Prodi.

La #direzionePd approva ODG con 107 sì, 12 no e 5 astenuti: convocata #Assemblea nazionale che darà il via al #congresso

— Partito Democratico (@pdnetwork) 13 février 2017

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