In Colombia continua il processo di pacificazione nazionale.
In Colombia continua il processo di pacificazione nazionale. Dopo l’accordo di pace raggiunto a novembre con le Farc, il governo prova a fare altrettanto con i guerriglieri guevaristi dell’esercito di liberazione nazionale, cercando di porre fine a 53 anni di guerra civile, costati oltre 260.000 morti e 60mila dispersi.
I colloqui si svolgono in Ecuador. L’Eln, più radicale delle Farc, chiede il diritto alla terra per i contadini.
“La fine del conflitto armato richiede, secondo noi, la consapevolezza che il conflitto politico e sociale continuerà e lo possiamo affrontare solo attraverso il dialogo”, ha detto il capo delegazione dei guarriglieri, Pablo Beltran.
Il negoziato è stato preceduto da 3 anni di contatti segreti. Ad ottobre si è registrata una falsa partenza per il rifiuto dei guerriglieri di rilasciare un parlamentare, liberato soltanto qualche giorno fa.
“Invito l’ELN a rinunciare pubblicamente, spero presto, ai sequestri di persona – ha chiesto Juan Camilo Restrepo, capo delegazione del governo colombiano – Senza questa decisione da parte dell’ELN, sarà difficile portare avanti la discussione su qualsiasi accordo”.
A due giorni dall’apertura del vertice, è stato rilasciato anche un soldato catturato nelle settimane precedenti.
Lo scontro con l’Eln, eredità della Guerra fredda, è l’ultimo conflitto armato in corso in America latina. Il gruppo armato conta ancora 1.500 combattenti.
In #Colombia il governo deve fare di più per le vittime del conflitto armato e per le comunità indigene https://t.co/ranjjOfvlopic.twitter.com/H6pmU8Pzwz
— UNHCR Italia (@UNHCRItalia) February 7, 2017