Romania, ecco cosa cambia con i decreti governativi "incriminati"

Romania, ecco cosa cambia con i decreti governativi "incriminati"
Di Euronews
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La DNA – Direzione Nazionale Anticorruzione – è l’organismo che in Romania fronteggia il fenomeno della corruzione, piaga endemica che ha privato lo Stato di decine di miliardi di euro a far data dal

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La DNA – Direzione Nazionale Anticorruzione – è l’organismo che in Romania fronteggia il fenomeno della corruzione, piaga endemica che ha privato lo Stato di decine di miliardi di euro a far data dal 1990.

Guidato dal Procuratore Laura Codruta Kovesi, in carica dal maggio 2013, l’ente è stato totalmente riorganizzato tra il 2014 e il 2016, dopo che 1171 persone, tra cui alti funzionari, politici nazionali e locali sono stati condannati per abuso d’ufficio, causando una perdita complessiva di oltre un miliardo.

La gente chiede a gran voce le dimissioni del Governo, che qualche giorno fa ha emanato un decreto d’urgenza inerente proprio la depenalizzazione dell’abuso di ufficio e altri reati di corruzione, introducendo altresì una soglia minima per essere perseguiti e la possibilità di denuncia entro sei mesi dal reato.

Secondo la Direzione Anticorruzione, si sta cercando volutamente di sminuire la maggior parte dei casi: Daniel Horodniceanu, Responsabile della Divisione Crimini Nazionali, spiega che gli indagati sinora erano interessati a denunciare altre persone, perché ciò avrebbe comportato loro una riduzione di pena.

“Nel momento in cui un sospetto non ha nulla da guadagnare dalla denuncia, non ha interesse a farla, pertanto ora tali atti potranno rimanere in una zona oscura, dove lo Stato non troverà mai prove a carico”.

L’amnistia grazierà ben 2700 condannati per reati minori: questa la tesi sostenuta dal Responsabile della Commissione Giustizia in Parlamento, Eugen Nicolicea.

“Le nostre carceri sono stracolme – dice -, questo problema può essere risolto aumentando il numero di posti o riducendo il numero dei detenuti: il modo più veloce per risolverlo è un’amnistia, siamo stati criticati dalla Corte europea dei Diritti dell’Uomo che ci ha fornito l’esempio di altri Stati, noi abbiamo seguito quell’esempio ed ora all’improvviso veniamo criticati per aver fatto esattamente quello che ci hanno detto di fare”.

Secondo il rapporto di Transparency International, pubblicato alla fine di gennaio, la Romania è uno dei Paesi europei peggio classificati per quanto riguarda la corruzione dei cittadini nella loro vita quotidiana.

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