Trump: Cina preoccupata per possibile aumento dazi, yuan ai minimi dal 2010

Trump: Cina preoccupata per possibile aumento dazi, yuan ai minimi dal 2010
Di Euronews
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La Cina si interroga sul presidente eletto degli Stati Uniti, non senza nascondere qualche preoccupazione.

La Cina si interroga sul presidente eletto degli Stati Uniti, non senza nascondere qualche preoccupazione.

Donald Trump ha usato il gigante asiatico in campagna elettorale come capro espiatorio della rabbia della classe operaia impoverita e nel programma dei suoi primi 100 giorni di governo c‘è il ritiro dell’accordo di partnership Asia-Pacifico.

“La Cina ritiene che dovremmo impostare un nuova e più pratica strategia di lavoro – ha detto oggi il vice ministro degli Esteri cinese, Li Baodong – per rispondere positivamente alle aspettative del settore produttivo, sostenerne lo slancio e creare una zona di libero scambio Asia-Pacifico al più presto”.

Trump ha cavalcato l’onda delle proteste contro l’espansione commerciale di Pechino che ha creato, secondo lui, “il più grande furto di lavoro della storia”. Ha promesso l’imposizione di dazi al 45% delle importazioni dalla Cina. Attualmente sono al 4,2%.

“Resisteremo alla Cina ritirando il TPP che è un altro disastro – ha ripetuto in campagna elettorale il prossimo inquilino della Casa Bianca – e proteggeremo fino all’ultimo posto di lavoro americano”.

Secondo la società d’intermediazione Daiwa, l’aumento dei dazi potrebbe far scendere la crescita cinese al 4,8%. E lo yuan, questo venerdì, è sceso per la prima dal settembre 2010 sotto quota 6,8 sul dollaro.

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