La comunità musulmana newyorchese è sotto choc, dopo l’assassinio, ieri, di un imam e di un altro uomo, all’uscita dalla moschea di Ozone Park, nel Queens.
La comunità musulmana newyorchese è sotto choc, dopo l’assassinio, ieri, di un imam e di un altro uomo, all’uscita dalla moschea di Ozone Park, nel Queens.
Molti puntano il dito contro la retorica anti-islamica del candidato alla presidenza degli Stati Uniti Donald Trump e di altri politici. Come questo fedele: “Coloro che sono in una posizione di leadership, come Trump, Giuliani e altri membri delle istituzioni che dipingono l’Islam e i musulmani come nemici, questo è il risultato finale della loro cattiveria”
Afaf Nasher, direttrice esecutiva del Cair, il Consiglio delle relazioni islamico-americane di New York, invita musulmani e non ad alzare la voce contro l’odio anti-islamico: “Non è necessario essere musulmani, non è necessario credere in una fede, basta essere persone di coscienza. Immaginate vostro padre ucciso a colpi di pistola senza motivo, e lasciate che queste sensazioni vi motivino a spezzare il silenzio. E lo dico soprattutto a chi ha influenza all’interno della comunità e oltre. Ognuno di noi ha una responsabilità”.
L’Imam Maulama Akomjee, 55 anni, e Tharam Uddin, 64 , sono stati avvicinati da dietro da un uomo che ha sparato colpendoli alla testa. L’imam è morto sul colpo, il suo accompagnatore poche ore dopo. Secondo la polizia non ci sono ragioni di credere che il duplice omicidio sia motivato dalla fede delle vittime.