Gli ex taleban di Jumaat ul Ahrar, oggi fedeli all’isil, rivendicano la strage degli avvocati in un ospedale di Quetta, in Pakistan.
Gli ex taleban di Jumaat ul Ahrar, oggi fedeli all’isil, rivendicano la strage degli avvocati in un ospedale di Quetta, in Pakistan. Il bilancio provvisorio è di 70 morti e 112 feriti.
Un commando armato ha prima assassinato il presidente dell’Associazione degli avvocati del Baluchistan, Bilal Anwar Kasi. Poi, dopo la diffusione della notizia negli ambienti giudiziari, un kamikaze ha detonato 8 chili di esplosivo tra la folla di avvocati e giornalisti accorsi all’ospedale.
Il premier pachistano Nawaz Sharif si è recato a Quetta.
“Non indietreggiate – gli ha detto uno degli avvocati rimasti feriti – Sono solo una manciata di persone e noi ci batteremo contro di loro con tutta la nostra forza. Gli avvocati sono cittadini onesti, la parte migliore della società. Chi ha arma queste persone?”
“Stavamo lasciando l’ospedale dopo l’autopsia sul corpo di Kasi e i giornalisti stavano intervistando gli avvocati, quando è avvenuta l’esplosione – racconta un altro avvocato, Meraj Tareen – Per molti minuti si è fatto buio tutto intorno, poi abbiamo sentito degli spari”.
Si tratta dell’attentato più grave dopo la strage in un Parco Giochi di Lahore della scorsa Pasqua – sempre ad opera di Jumaat ul Ahrar – in cui morirono 75 persone. Gli avvocati sono considerati un ostacolo alla necessità di “imporre” al governo pachistano l’introduzione della ‘sharia’.
#Quetta, #Pakistan un kamikaze si fa esplodere in un ospedale https://t.co/23rlIvWuZ7pic.twitter.com/NSiqnQH3TN
— Il Foglio (@ilfoglio_it) August 8, 2016
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