Turchia: chiuse decine di testate e TV, molti arresti tra i giornalisti

Continuano le purghe del dopo tentato golpe in Turchia. Sono oltre 130 i media chiusi negli ultimi giorni, decine i giornalisti arrestati e accusati di aver appoggiato i piani di colui che Ankara identifica come il nemico numero uno, Fethullah Gulen.
Tra le testate chiuse, 16 canali televisivi, 45 quotidiani e 15 periodici, oltre a radio e agenzie.
Il portavoce della sede di Istanbul dell’associazione di categoria dei giornalisti turchi, Ugur Ayatc, commenta con grande preoccupazione le ondate di arresti e il bavaglio sulla stampa.
“È inaccettabile – afferma Ayatc – che così tanta gente sia sotto accusa, che queste decisioni siano state prese senza alcun criterio e che queste persone siano punite perché lavorano per il giornale di Gulen.”
Oltre alle epurazioni nei media, decine di migliaia di poliziotti, giudici e insegnanti sono stati licenziati e molti arrestati.
Anche 88 diplomatici sono stati destituiti dall’incarico.
Nelle ultime ore, la polizia ha arrestato decine di persone nella provincia nordoccidentale di Bursa, tra cui l’ex prefetto della città e molti imprenditori.