Spagna: i Popolari vincono ma la maggioranza non c'è. Si comincia a trattare

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Di Diego Giuliani
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Il partito di Rajoy allunga rispetto a dicembre e si conferma primo partito. Battuta d'arresto per Podemos. Ai socialisti la responsabilità di possibile ago della bilancia

Il Partito Popolare di Mariano Rajoy vince le elezioni politiche in Spagna e allunga rispetto a dicembre, ma manca i numeri che gli permetterebbero di offrire una coalizione di maggioranza in grado di assumere il governo del Paese.

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Rajoy rivendica un posto al sole (ma apre al dialogo)

Equilibri che, nel suo primo discorso alla piazza, inducono Rajoy a sposare la rivendicazione di un posto al sole nel prossimo governo a un’apertura al compromesso. “Abbiamo vinto le elezioni – ha scandito al mare di bandiere e di folla festante che ha accolto il suo intervento – . E proprio per questo rivendichiamo il diritto a governare il Paese. Ora la cosa più importante è però di metterci al 100% al servizio degli spagnoli. E questo significa di coloro che ci hanno votato, ma anche di coloro che non lo hanno fatto”.

Tengono i partiti tradizionali. Battuta d’arresto per Podemos

Il 33% dei popolari, il 4 in più rispetto alle elezioni di dicembre, e il risultato dei Socialisti confermano la sostanziale tenuta dei partiti tradizionali.

Anche sommati ai 32 di Ciudadanos – i liberali di centro-destra ideologicamente più vicini – i seggi dei Popolari non bastano tuttavia a garantire l’aritmetica di una maggioranza assoluta.

Socialisti ago della bilancia? Un compromesso non facile

Ago della bilancia potrebbero rivelarsi i socialisti di Pedro Sanchez, che per avallare un accordo fra Popolari e Ciudadanos, avevano però alla vigilia posto come condizione un passo indietro di Rajoy, che alla luce di questi risultati pare poco probabile.

Podemos manca il sorpasso: “La Spagna non è matura per il cambiamento”

Molto ridotte, alla luce dei risultati, le speranze di governo di Podemos che, nonostante l’alleanza con Izquierda Unida, segna una battuta d’arresto, non guadagna neanche mezzo punto percentuale rispetto alle precedenti elezioni e manca i numeri per proporre una di per sé già non facile alleanza con i socialisti. Senza nascondere la delusione, Pablo Iglesias ha parlato di risultati che confermano come la Spagna “non sia ancora pronta per il cambiamento”.

Ciudadanos a Popolari e Socialisti: “Mano tesa su un accordo di programma”

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Sostanzialmente stabili, infine, i liberali di centrodestra di Ciudadanos. Con poco più del 13% forte di un bagaglio di 32 seggi, il partito di Albert Rivera tende la mano a entrambi i principali partiti, dicendosi pronto a negoziati che – nelle parole dello stesso leader – ruotino però “intorno a un programma concreto e non a una semplice spartizione delle poltrone”.

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