Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Chernobyl, l'Ucraina in preghiera per non dimenticare

Chernobyl, l'Ucraina in preghiera per non dimenticare
Diritti d'autore 
Di Andrea Neri
Pubblicato il
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button
Copia e incolla il codice embed del video qui sotto: Copy to clipboard Copied

Era l’1 e 23 minuti, la notte del 26 Aprile 1986. 30 anni fa. A Slavutych, cittadina costruita per accogliere la popolazione evacuata da Prip’jat’ da

PUBBLICITÀ

Era l’1 e 23 minuti, la notte del 26 Aprile 1986. 30 anni fa. A Slavutych, cittadina costruita per accogliere la popolazione evacuata da Prip’jat’ da cui dista meno di 60 chilometri in linea d’aria, le prime cerimonie di commemorazione della catastrofe nucleare di Chernobyl.

Una cerimonia religiosa si è svolta ugualmente nella capitale ucraina Kiev. Nelle due esplosioni avvenute a Chernobyl morirono 2 persone, altre 29 nei primi giorni dopo l’incidente.

Non esiste un bilancio certo delle vittime. Almeno 4 milioni di persone sono state esposte a livelli di radiazioni letali o sufficienti a causare patologie potenzialmente letali. Il Paese d’Europa più toccato dalla nube radioattiva è la Bielorussia

Centinaia di migliaia di giovani, uomini e donne tra i 20 e i 40, lavorarono per contenere i danni dell’esplosione, spalare i detriti radioattivi dal tetto dell’unità numero 4, costruire il sarcofago di sabbia e cemento che fino ad oggi è stata la sola protezione ad evitare danni sanitari ed ambienatali ancora peggiori. Erano i cosiddetti liquidatori. Euronews ha raccolto la testimonianza di alcuni di loro lo scorso 15 Aprile a Parigi.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Chernobyl: viaggio nella zona di alienazione dove si lavora nonostante il rischio

Chernobyl, 30 anni dopo arriva l'"Arco"

Storia dell'Europa nucleare